Il sacerdote avezzanese Don Antonio Sciarra è parroco di questa ampia zona, sita al nord dell’Albania, in una provincia chiamata Zadrima.
Comprende 5 villaggi ed ha una scuola agraria e meccanica, costruita con i fondi della missione Arcobaleno. L’unica risorsa della zona è l’agricoltura, ma la mancanza di attrezzature moderne e di cultura agraria fa sì che questa attività non permetta un reddito soddisfacente. Gli uomini sono in gran parte all’estero e l’emorragia continua. Don Antonio, che ora può contare sull’aiuto di due giovani sacerdoti milanesi, cerca di opporsi a questa tendenza creando opportunità di lavoro e di sviluppo.
I materiali richiesti sono pronti: da Seregno gli amici della missione sono arrivati per fare il carico e trasportarli in Albania.
A Tirana, in una grande piazza, campeggia la “Campana della pace” che gli Ambasciatori di pace hanno ricavato dalla fusione dei bossoli della rivoluzione, raccolti dai ragazzi albanesi della Zadrima, mobilitati da un forte appello di don Antonio.
A Blinisht non si vuole dimenticare: ogni croce bianca, una ragazza del paese rapita e sparita nel nulla.
Dall’ASL di Collegno una motocarrozzella ha ridato ad un padre di famiglia la possibilità di recarsi al lavoro.
Attrezzature agricole provenienti da Calosso e dall’ex O.P. di Collegno a sostegno delle coltivazioni di vite e di olivi che la missione sta impiantando per sostenere l’agricoltura locale.
Anche l’illuminazione pubblica arriva da Buttigliera: pali e corpi illuminanti dalla S.I.E.G.I.P. di Pralormo cavi e tubi acquistati con risorse dell’Associazione.
La Piccola comunità di Blinisht; don Antonio, Elsa e le suore che collaborano con lui.